Il FotoClub ImmaginIria propone la fotografia come pratica ricreativa e culturale.
L’associazione persegue scopi puramente artistici senza alcuna finalità di lucro prefiggendosi quanto segue:
• Promuovere attività di diffusione dell’Arte fotografica attraverso Corsi di base, di perfezionamento e di informazione;
• Allestire Mostre personali, collettive e audiovisivi;
• Organizzare conferenze e dibattiti, realizzare ricerche fotografiche e scambi di esperienze sia fra Associazioni che fra Circoli provinciali;
• Mettere a disposizione degli Associati un attrezzato laboratorio fotografico (sala pose), le apparecchiature per audiovisivi ed una biblioteca corredata da riviste, libri e pubblicazioni varie;
• Organizzare escursioni in località di particolare interesse fotografico e culturale;
• Sviluppare iniziative tendenti a valorizzare le capacità creative e di ricerca di ogni associato.
Organizzazione:
Presidente: MARINELLA DAMO
Vicepresidente: LUIGI MASSONE
Segretario: PIERO FACCHINI
Affiliato FIAF n.1987
Un po’ di storia – Il passato
Il gruppo fotografico ImmaginIria, affiliato al DLF di Voghera (con sede in via Arcalini 4) è nato come gruppo Fotocine nel 1974 su iniziativa di Giancarlo Giorgini, allora capodeposito locomotive a Voghera. Inizialmente non più del 20% degli iscritti poteva appartenere alla fascia dei cosiddetti soci frequentatori non ferrovieri e, visto che il DLF non disponeva di fondi, i 14 soci fondatori si autotassarono di 10.000 lire ciascuno destinate all’acquisto del materiale indispensabile al gruppo: ingranditore, taglierine, focometro, ecc… per l’allestimento di una camera oscura. Negli anni successivi i soldi furono rimborsati sia grazie all’ingresso di nuovi iscritti sia grazie ai contributi del DLF. Il bilancio del primo anno fu positivo, considerando che già nel 1974 si contavano 51 iscritti e che venivano organizzati corsi per lo sviluppo e la stampa in bianco e nero.
“Si facevano foto a colori e diapositive” spiega Carlo Arpesella, uno dei soci fondatori iscritto al gruppo fino al 2001 “ma noi stampavamo solo in bianco e nero”. La camera oscura era assiduamente frequentata, l’elenco dei fruitori, apposto esternamente, era sempre completo. Ai soci si insegnava non tanto a stampare quanto ad utilizzare le apparecchiature. Oltre al tesserino di iscrizione al gruppo, per accedere alla camera oscura, il socio doveva disporre del tesserino rosso, che veniva rilasciato solamente quando aveva imparato ad usare l’attrezzatura.
“Abbiamo poi impiantato, aiutati da alcuni operai dell’officina ferroviaria, una piccola sala di posa del tutto artigianale e per creare i riflettori, con lampade da 500 W, abbiamo foderato gli ombrelli con la carta stagnola e abbiamo creato i fondali di 3 o 4 colori per fare foto in studio. Venivano fotografati i parenti, i colleghi, i figli degli iscritti. Per un certo periodo abbiamo fatto persino foto tessere, senza scopo di lucro, ma solo per i soci”.
Le uscite di gruppo avvenivano di sera, un’opportunità per discutere sulle pose lunghe, con il cavalletto.
“Dopo aver stampato le fotografie”, prosegue Arpesella, “confrontavamo i risultati e potevamo controllare il difetto di reciprocità della pellicola”.
Quando la struttura di via Scovenna divenne pericolante, il gruppo si trasferì in via Arcalini. Qui, in una vecchia cascina, il gruppo Fotocine poteva disporre di un intero piano: sala riunioni, sala posa, camera oscura, almeno fino a che non iniziarono i lavori di ristrutturazione della sede attuale, durati qualche anno.
“Ci siamo trasferiti provvisoriamente nel piazzale Marconi, in un appartamento della Ferrovia, dove siamo rimasti due o tre anni in attesa che terminassero i lavori di ristrutturazione dell’attuale sede” continua Arpesella. “E’ toccato all’ex cucina essere trasformata in camera oscura e abbiamo sempre lavorato per sistemare la nostra sede! Quando siamo finalmente arrivati nella nuova sede abbiamo dovuto nuovamente creare una camera oscura, che abbiamo inaugurato acquistando l’ingranditore a colori e una sviluppatrice per il colore. Una follia: la soddisfazione era grande ma il costo elevato. In una sera riuscivamo a stampare solo un paio di fotografie”.
Per anni l’attività di stampa è stata costante ed i fotografi del gruppo hanno avuto importanti riconoscimenti nei numerosi concorsi cui hanno partecipato, poi pian piano il gruppo Fotocine, pur mantenendo lo stesso nome, ha imboccato due strade distinte: il video e la fotografia.
L’attenzione dei fotografi si è maggiormente indirizzata verso l’organizzazione di proiezioni di audiovisivi e diaporami e di corsi fotografici, fermo restando l’impegno annuale della “Collettiva dei soci” sintesi importante dell’attività del gruppo nel campo specifico della ricerca fotografica.
Il presente
Il cambio del nome da Gruppo Fotocine a Fotoclub ImmaginIria (dall’antico nome della città di Voghera) avvenuto nel 2005, non è stato solo un atto formale ma ha significato un’ulteriore evoluzione di tipologia e qualità di lavoro da svolgere sempre più orientato a ricercare un collegamento concreto con il territorio per valorizzare sia gli aspetti paesaggistici che socioculturali, senza trascurare ovviamente l’obiettivo primario di insegnare e diffondere la passione per la fotografia.
L’importante collaborazione fornita dalla Sovrintendenza alle Belle Arti della Regione Lombardia, dal Comune di Voghera, dall’Azienda Ospedaliera di Pavia e dall’Assessorato al Turismo dell’Amministrazione Provinciale testimoniano che la strada intrapresa è quella giusta e che si può utilizzare la fotografia, con la sua forza espressiva, anche come documentazione, come denuncia di situazioni di disagio senza rinunciare alla propria creatività ed alla propria libertà di vedere e raccontare.